Cristiana, “Mio marito e mio figlio sono in Italia, io vivo per 6 mesi l’anno a Gran Canaria”

A Gran Canaria, Cristiana, originaria dell’Umbra, si è sentita come rinascere. “In Italia, avevo finito per ammalarmi a causa dello stress” racconta la donna, “Se ci pensiamo bene, la vita nel nostro Paese, ormai, è stressante e la gente è proiettata verso il fare soldi. Qui, invece, le persone vivono in maniera più semplice, lavorando per potersi permettere di godersi la vita.”

 

Anche se, forse, non lascerà mai del tutto il suo Paese natale, dopo essere andata in vacanza con il marito a Gran Canaria, ed essersi innamorata dell’isola, la donna si è organizzata, entrando in contatto con degli italiani che vivevano lì già prima della partenza, “non per niente, quando sono arrivata, c’erano le mie amiche ad aspettarmi.”

 

Se è vero che il costo della vita sta aumentando anche lì, secondo Cristiana, vivendo nei paesini è ancora possibile spendere il giusto altrimenti, specialmente se una persona è da sola, rischia di non riuscire a mettere niente da parte. “La mia famiglia, che è rimasta in Italia, mi manca moltissimo” racconta la donna, “Dobbiamo essere maturi, altrimenti, la distanza può creare delle barriere. Per fortuna, la tecnologia e i voli low-cost ci aiutano a restare in contatto e uniti.”

 

Per il futuro, la donna pianifica di parlare spagnolo, gestire un’azienda lì e, perché no?, passare dai 6 ai 7/8 mesi vissuti nella calma e nella bellezza di Gran Canaria.

 

Ciao Cristiana, raccontaci qualcosa di te. Chi sei, da dove vieni

 

Ciao a tutti, sono Cristiana e sono una creativa: disegno e realizzo gioielli. In più, da alcuni anni mi occupo di comunicazione e progetto eventi.

Sono nata e cresciuta in Umbria, a Foligno, e sono una viaggiatrice da sempre.

Grazie a mio padre ho iniziato a conoscere il mondo a 12 anni e non mi sono più fermata. Il viaggio è stato, in ogni momento, parte fondamentale della mia vita e questa passione condivisa con mio marito è passata anche a mio figlio.

 

Trascorri i tuoi inverni a Gran Canaria. Come mai la scelta è caduta proprio su questa meta?

 

Ho conosciuto Gran Canaria per caso. Era gennaio, avevo voglia di caldo e pochi giorni per volarmene ai Caraibi poi, scrollando su Instagram, ho visto una diretta da Playa di Amadores e ho deciso di fare una breve vacanza lì con mio marito.

La scintilla è scoccata immediatamente, ho sentito subito di essere arrivata a casa e che, da quel momento in poi, avrei passato qui ogni mio inverno.  

Quell’anno sono tornata sull’isola altre 5 volte e, il gennaio seguente, avevo affittato una casa e fatto i documenti per poter vivere qui almeno 6 mesi l’anno.

Come hanno reagito amici, parenti e conoscenti davanti alla tua scelta?

 

Devo dire che, inizialmente, non avevano compreso, pensavano solo che venissi spesso in vacanza. In Italia ho la famiglia – un marito e un figlio – e due società che amministro, una vita sociale molto attiva e credevano che scherzassi quando dicevo che avevo scelto di vivere come una rondine. Con il tempo, sono passati dallo sconcerto alla ricerca di comprensione per un atto che, a loro, sembrava folle.

In Italia, ormai, si pensa solo al denaro, se te ne vai, pur non avendo problemi né economici né di altro tipo, spesso risulta incomprensibile.

 

Come ti sei organizzata prima della partenza?

 

Ho cominciato a instaurare rapporti con gli italiani presenti sull’isola già prima di trasferirmi, tanto che, quando sono arrivata, a gennaio, avevo le mie amiche ad aspettarmi.

I primi mesi sono stati di conoscenza con il luogo, le tradizioni, le persone e la lingua, insomma, una specie di lunga vacanza per integrarsi.

 

Di che cosa ti occupi?

 

Qui mi occupo di comunicazione marketing ed eventi per le aziende, produco alcuni pezzi della mia linea di gioielli etici “Ethos”, in argento sbalzato a mano sulle rocce canarie, e lavoro principalmente da casa o dalla spiaggia.

 

È facile per un italiano trovare lavoro li? Quali sono i settori in cui è più facile essere assunti?

 

Se hai voglia e capacità trovi certamente lavoro, qui il mercato è piuttosto flessibile.

Il settore con maggior richiesta è quello del turismo, quindi hotel e ristorazione, certo che ci si può re-inventare ma, se non si ha una professionalità ben precisa, ci si ritrova a svolgere i mestieri più semplici.

 

Pensi che gli stipendi siano in linea con il costo della vita? Puoi dirci il costo di alcuni beni e servizi di uso comune?

 

Gli stipendi sono un po’ più alti rispetto a quelli italiani ma se vivi solo non ce la fai a sostenere le spese perché le case sono molto costose, sia in affitto sia in vendita. Ovviamente, dipende da dove vuoi vivere. Se ti adatti a stare in paesini dell’interno e a spostarti per lavorare come fanno i locali, puoi farcela benissimo. Nella ristorazione, gli stipendi vanno mediamente  dai 1200 ai 1800€ al mese e, in un paesino, puoi trovare un affitto a 600€ mensili. In città, invece, gli affitti vanno dagli 800€ ai 1500€ mensili per appartamentini di 40 mq quindi, se non condividi i costi con altre persone, poi ti rimane ben poco dello stipendio.

Se risiedi qui, hai la fortuna di avere molti servizi gratuiti come l’autobus o lo sconto del 75% sui voli aerei nazionali, quindi, spostarsi non costa molto. Se poi vuoi essere autonomo, prendi un’auto (che conviene comprare qui, sennò devi immatricolarla di nuovo). Il costo della benzina va da 1,20 a 1,30€ al litro. Per i generi alimentari e i ristoranti vale lo stesso discorso degli appartamenti, nei luoghi turistici i prezzi sono in linea con quelli italiani mentre nell’interno sono più bassi di un 30%

 

Come funziona, invece, per avviare una impresa li come stranieri?

 

Aprire una Partita IVA o una società qui è più semplice che farlo in Italia e meno costoso, purché ci si metta in mente di fare tutto in modo preciso e regolare. La tassazione è molto più bassa di quella italiana e i servizi ci sono, quindi, qui le tasse si pagano con il sorriso, di conseguenza ci sono i controlli severi per i furbetti.

Per aprire un’azienda o comprare una casa occorre il NIE bianco, che è il codice fiscale spagnolo. Con quello puoi lavorare e vivere qui senza essere residente. Ciò comporta che paghi le tasse secondo il regime fiscale italiano anche su quello prodotto sull’isola.

 

Che consigli daresti ad altri imprenditori che magari stanno pensando di spostarsi dall’Italia per una parte dell’anno?

 

Prima di decidere di venire a vivere qui, anche soltanto per sei mesi l’anno, consiglio di venire a passarci le vacanze in stagioni diverse, perché i paradisi terrestri hanno comunque delle insidie che vanno scoperte prima di fare scelte radicali. Non tutti gli italiani si adattano, passata l’euforia della vacanza, ma se ti senti a casa anche quando non capisci quello che viene detto intorno a te, è il momento di fare il salto e a quel punto consiglio di prendere la residenza qui (l’agognato NIE verde, sempre meno facile da ottenere).

Essere residenti significa vivere qui 184 giorni l’anno, diventare contribuente spagnolo e rinunciare alla residenza italiana. Sta diventando sempre più complesso farlo, per cui molti avventurieri italiani si spacciano per mediatori (vale anche per le case) quindi bisogna fare molta attenzione.

La cosa migliore, se si decide di affidarsi a un estraneo, è controllare che abbia i permessi in regola per quello che offre e sia iscritto all’albo. Ci sono anche molte pagine social, soprattutto su Facebook, di italiani alle Canarie. Con l’attenzione di cui sopra, si può chiedere anche lì, rispondiamo in molti, dando consigli disinteressati, anche tramite messaggio privato.

 

Come ti sei mossa per cercare un alloggio? Quali sono i prezzi medi e le zone in cui secondo te è possibile vivere bene spendendo il giusto?

 

Inizialmente ho avuto problemi con un mediatore italiano. Fortunatamente, ho studiato giurisprudenza e me la sono cavata, poi ho trovato l’appartamento tramite un’agenzia che conoscevo e che opera qui a sud da diversi anni. Io cercavo il caldo per motivi di salute, quindi, la scelta di vivere nel sud era obbligata.

Appena arrivata, ho vissuto a Playa del Ingles ma poi ho scelto una zona residenziale meno turistica perché amo la tranquillità, ho vicini di casa che sono residenti come me e provengono da diverse parti d’Europa, con una buona percentuale d’italiani. Se non si ha necessità di vivere al sud, consiglio i paesini del nord-ovest, deliziosi e meno cari, con uno stile di vita calmo e un po’ retrò, come da noi qualche decennio fa.

 

Come sei stata accolta dalla gente del posto?Come descriveresti le loro vite?

 

L’internazionalità dei luoghi è la caratteristica di Maspalomas e dintorni ma, se ti vuoi sentire coccolato, devi frequentare i locals. I canari sono persone deliziose, inizialmente caute per esperienze pregresse, ma, dopo, si rivelano molto accoglienti. Qui è normale sentirsi chiamare “mio amor”, “querida” ecc. da estranei, è il loro modo di coccolarti e farti capire che apprezzano che tu sia qui.

Hanno una visione della vita diversa dalla nostra, in un certo senso più semplice. Tendono a raggiungere tranquillità e serenità piuttosto che ambizioni lavorative ed economiche, insomma, lavorano per potersi permettere di godere della vita.

 

Com’è la tua giornata tipo?

 

Da quando vivo qui non è più il planning sul tavolo che domina la mia giornata ma a farlo sono la natura e il meteo. Declino gli orari di lavoro e gli appuntamenti quanto più possibile, facendo in modo di avere del tempo libero nelle ore di sole. Se non posso, vado a lavorare dove, alzando lo sguardo, mi si riempie il cuore.

Non è raro vedermi con cappello, agenda e telefono sugli scogli mentre parlo di strategie di marketing con i clienti, scusandomi per la linea disturbata.

 

Quali sono state le maggiori difficoltà da affrontare e come le hai superate?

 

La difficoltà maggiore è quella di continuare a essere parte integrante della mia famiglia a una distanza di 3000km. Se non sei sufficientemente maturo, la distanza può creare delle barriere. La fibra, le videochiamate e i voli low-cost aiutano molto a gestire la cosa.

 

E quali le gioie e le soddisfazioni?

 

La gioia più grande è sentirsi bene, lo stile di vita e l’energia dell’isola incidono su molte malattie croniche e sui processi di guarigione. Poi il mare, gli amici che ti aspettano, il vedere che sai realizzarti anche fuori dalla tua zona di comfort ti fa vivere sorridendo.

 

Hai mai pensato di trasferirti stabilmente alle Canarie?

 

Forse non lascerò mai del tutto l’Italia ma, tra qualche anno, penso che i miei 6 mesi sull’isola diventeranno 7 o 8. Amo la mia Umbria e godermela in estate sarà sempre un piacere e poi là ci sono gli amici e le radici. Invecchiando si diventa nostalgici.

 

Che consigli daresti a chi vorrebbe trasferirsi li?

 

Il consiglio è sempre d’inseguire il sogno ma di essere certi, prima di avventurarsi, che sia qui dal punto di vista geografico. Se poi t’innamori dell’isola allora non ci sono alternative, rimani per forza.

 

E quali a chi vorrebbe andarci in vacanza?

 

Chi viene in vacanza deve aspettarsi un luogo tranquillo. Al di là dei divertimenti che ci sono e della libertà che appare da fuori, è una zona con leggi chiare, che vengono fatte rispettare con vigore. Il mare è molto bello e non esiste inquinamento, le montagne tolgono il fiato. Insomma, la natura è stupenda, la sera ci si diverte ma è importante ricordare che questa non è Ibiza.

 

Cosa ti manca di Gran Canaria quando sei in Italia e viceversa?

 

“Saudade” è il termine portoghese che rappresenta l’emigrante, ovunque sei hai un po’ di nostalgia dell’altro luogo. Quando sono in Italia mi mancano la gente di qui, i sorrisi, la serenità che incontri per strada e il clima caldo che esula dal meteo. Purtroppo, il nostro Paese ha perso questa caratteristica.

Quando sono qui, invece, mi manca, oltre alla famiglia e agli amici, il cibo italiano. Sono umbra: olio, prosciutto di Norcia e pane non sono sostituibili neanche dal Pata Negra.

 

Se potessi tornare indietro, faresti qualcosa diversamente?

 

Verrei prima… prima di farmi corrodere dallo stress italiano e ammalarmi!

Sicuramente farei crescere mio figlio qui, lontano dallo stress che la  società italiana impone.

 

Cosa hai imparato fin ora vivendo li?

 

Sicuramente che non servono lussi per essere ricchi, qui mi sento una privilegiata in infradito e shorts solo perché posso respirare aria pura in riva al mare. La serenità e l’energia del luogo suppliscono le mancanze di benefici e comfort. La mia vita qui è diversa da quella italiana, ho lasciato a casa le facilitazioni legate ad avere un ruolo sociale, l’auto privata, collaboratori in casa e al lavoro.

 

Progetti futuri?

 

Il futuro parla spagnolo, con un corso scolastico che mi permetta di esprimermi meglio, un’azienda qui e tante passeggiate in spiaggia, tra albe e tramonti mozzafiato.

 

 

Per seguire e contattare Cristiana:

 

E-mail: cr*****************@gm***.com

 

Siti web:

 

www.cristianamarianigioielli.com

 

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