Chiara, “Dopo un periodo di studio a Madrid sono tornata in Italia ma qui non riesco a esprimermi del tutto e spero di andare a vivere stabilmente nella città spagnola che chiamo casa”

Chiara, 24enne siciliana, ha lasciato l’Italia per poco meno di un anno fra il 2021 e il 2022, per studiare all’università a Madrid. “Mi sono organizzata con i miei coinquilini, abbiamo cercato casa e ci siamo mossi per tutta la parte burocratica” racconta la giovane donna che, a Madrid, si sente più libera di esprimere una parte di sé che, in Italia, soffoca un po’.

“Io vengo dalla Sicilia, che è bellissima sotto tanti punti di vista ma, in termini di strade e mezzi pubblici, lascia molto a desiderare” continua Chiara, “Quando vivevo a Madrid, spostarmi da un posto all’altro della città era facilissimo e questo ha cambiato la mia vita quotidiana.”

Al momento, Chiara è tornata in Italia per laurearsi ed è ancora lì, anche per via di una brutta rottura a un arto, tuttavia, ha i piani chiari per il futuro, “Madrid mi chiama, già ora ci vado almeno due volte l’anno, quando non riesco più a mettere a tacere questo bisogno. Spero davvero, in un futuro prossimo, di andare a viverci stabilmente.”

 

Ciao Chiara, raccontaci qualcosa di te. Chi sei, da dove vieni…

Ciao a tutti, sono Chiara, ho 24 anni, sono siciliana e attualmente vivo in Italia, dove lavoro nel mondo della ristorazione. In passato, però, ho vissuto a Madrid.

Quando e perché hai deciso di lasciare l’Italia? 

Premetto che ho lasciato l’Italia solo per un breve periodo, da settembre 2021 a giugno 2022, per motivi di studio. Ho studiato presso l’Universidad Cisneros a Madrid.

C’eri già stata, prima del trasferimento?

No, prima di quella volta non ero mai stata  a Madrid.

Ricordi cos’hai provato appena arrivata?

Certo! Inizialmente mi sentivo molto spaesata, fuori luogo, ammetto che provavo quasi “paura”. Era un mix di emozioni, adrenalina e, appunto, paura.

Come hanno i tuoi cari davanti alla tua scelta?

 

I miei genitori hanno sempre appoggiato le mie scelte, quindi, anche quando ho deciso di studiare all’estero, ho avuto il loro supporto.

Come ti sei organizzata prima della partenza?

Prima della partenza, i miei coinquilini ed io ci vedevamo spesso per organizzare tutti i documenti, cercare casa tramite i siti online, preparare i documenti per fare il passaggio dall’università italiana a quella spagnola e via dicendo.

Di cosa ti occupi?

Io sono un’educatrice di comunità ma, attualmente, come già accennato, lavoro nel mondo della ristorazione. 

È facile, per un italiano, trovare lavoro lì?

Io, pur non vivendo a Madrid, salgo spesso e so che è abbastanza semplice trovare un lavoro lì, se hai i documenti in regola. Altrimenti, potresti avere qualche rogna in più.

Quali sono i settori in cui è più semplice essere assunti?

Direi sicuramente il settore della ristorazione e quelli dedicati all’attenzione al cliente online.

Puoi dirci il costo di alcuni beni e servizi di uso comune?

Posso fare un confronto, magari, tra il fare la spesa in Italia e il farla lì. Beh, devo dire che molto dipende dalle zone in cui si fa la spesa. Mi spiego meglio, è normale che in alcune zone più rinomate o in alcuni supermercati i prezzi siano più alti ma, tutto sommato, il costo della vita non è troppo diverso da quello dell’Italia. In generale, però, Madrid è abbastanza cara. Gli abbonamenti metro, invece, sono molto convenienti, soprattutto per chi, come me, ha un’età al di sotto dei 25/26 anni. In tal caso, l’abbonamento ai mezzi costa appena 8 Euro mensili.  

Noti delle differenze tra il tuo modo di vivere quando stavi in Italia e quello attuale?

Assolutamente sì. Io sento che in Italia vivo molto “limitata”. Come dicevo, io vivo in Sicilia, una regione che, per tanti aspetti, è bellissima ma non dispone di mezzi che funzionano bene, i servizi in generale sono molto scarsi e le sicurezza delle strade, così come la loro manutenzione, lascia molto a desiderare. Quando stavo a Madrid, tutto mi risultava più semplice, perché le varie zone della città erano collegate molto bene.

Cosa bisogna avere, dal punto di vista burocratico, per vivere e lavorare lì?

I documenti indispensabili sono, innanzitutto, il NIE  per lavorare e la Seguridad Social.

Come ti sei mossa per cercare un alloggio?

Tramite i siti online come Idealista e Uniplaces ma anche usando i gruppi su Facebook. In ogni caso, consiglio di tenere gli occhi ben aperti perché, com’è risaputo, non è poi così difficile imbattersi nelle truffe.

Come sei stata accolta dalla gente del posto?

Direi che sono stata accolta abbastanza bene e sono riuscita a socializzare. Ovviamente, così come in tutto il mondo e nella vita, all’inizio non è mai semplice integrarsi, ma, nonostante il mio brusco arrivo, dopo un po’ i locals mi hanno fatta sentire a mio agio.

Come descriveresti le loro vite?

“¡Calma! Todo pasa”, ecco le parole che senti uscire spesso dalle loro bocche! Le giornate sono molto lunghe, cominciano con molta calma rispetto all’Italia, magari anche alle 10:00, e finiscono altrettanto tardi la notte. Ho visto anche molta frenesia in alcuni orari della giornata, quelli che sono “gli orari di punta”. Madrid è sempre attiva, a tutte le ore del giorno e della notte, ogni giorno della settimana.

Quali sono, secondo te, i luoghi imperdibili da visitare mentre si è lì?

Per quanto mi riguarda, citerei subito Gran Vìa, Callao, Malasaña, El parque del Retiro e il Palacio Real y Sol. Devo aggiungere, però, che Madrid è piena di tesori nascosti.

Adesso vivi in Italia. Quando e perché hai deciso di tornare nel tuo Paese?

Sono tornata nel giugno del 2022, anche se a malincuore, perché dovevo laurearmi e, purtroppo, ho subìto anche una bruttissima rottura di un arto.

Nonostante questo, torni spesso a Madrid. Che cosa ti chiama lì?

Direi che io “devo” tornare a Madrid, è come un bisogno, e, per questo motivo, ci vado almeno due volte l’anno. Lì ormai ho degli amici ma la cosa che più mi chiama è la “me” spagnola. Stando lì ho imparato a conoscermi e conoscere parti di me che, purtroppo, in Italia non vengono fuori, dunque, quando ne sento il bisogno morale, Madrid è sempre lì che mi accoglie e mi aspetta.

Quali sono state le principali difficoltà da affrontare e come le hai superate?

Personalmente direi la lingua ma, con il tempo, si supera tutto. Un’altra difficoltà è stata quella del fare i documenti.

E quali, invece, le gioie e le soddisfazioni?

La soddisfazione più grande, secondo me, è guardarsi allo specchio, guardarsi intorno e dire, “Ce l’ho fatta! Ho superato tanti ostacoli ma ce la sto facendo”. La  gioia di costruirsi qualcosa di proprio non ha eguali.

Se potessi tornare indietro, faresti qualcosa diversamente?

Direi di no. Penso che ogni cosa accada per una ragione e, nonostante tutto, rifarei tutto quello che ho fatto e proverei tutto ciò che ho provato, compresi i periodi più brutti, perché proprio quelli mi hanno fatto apprezzare e amare Madrid.

Cos’hai imparato, finora, da quell’esperienza e dai tuoi regolari viaggi a Madrid?

Ho imparato che tutto passa, anzi, come direbbero i locals, todo pasa y todo fluye. Ogni cosa ha il suo tempo e il suo spazio. Ho imparato che posso fare tanto da sola e anche a conoscere l’altro, accogliendo tutto ciò che c’è di buono in lui, ma, soprattutto, ho appreso che i brutti periodi, passano. Sono solo brutti periodi, non è una brutta vita.

Progetti futuri?

Non dico nulla, spero solo di far diventare Madrid casa mia più di quanto già non sia!  ¡ que vaya bien amigos!

Per seguire e contattare Chiara:

Facebook: https://www.facebook.com/chiara.dicristina

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