L’economia della Svezia

 

Proseguiamo il nostro viaggio nelle economie dei paesi esteri e, ancora una volta, non ci muoviamo dal "grande freddo" dei paesi nordici: non perché chi scrive sia una ammiratrice di queste latitudini, ma per cercare di orientarci in quel mare magnum che è l’economia e che ci ostiniamo a considerare strettamente legata alla cultura. E allora ci chiediamo perché i paesi del nord sembrano soffrire meno dell’attuale catastrofe del sistema economico: quanto conta l’indole di un popolo? E la nostra curiosità verso ciò che accade fuori non è, e lo ribadiamo, acritico amore esterofilo ma, pensiamo, legittima curiosità e disincantato amore per il confronto.

 

Cominciamo con il dire che, mentre altri paesi subivano sorti ben diverse, la Svezia ha fatto registrare una certa crescita economica per tutto il 2012 e per tutto il primo semestre del 2011. Poi, restare completamente immuni da quanto avveniva attorno è stato impossibile anche per la Svezia che ha visto un po’ rallentare la sua corsa. Ma nonostante questo il 2011 ha visto, nei dati economici svedesi, un incremento del 4,3%. Sono dati estrapolati dal Rapporto Paese Congiunto e lasciano decisamente a bocca aperta. Il 2012 ha visto una certa contrazione del PIL dovuta, più che a problemi strutturali interni, a un certo calo delle esportazioni: anche la Svezia è infatti un paese molto aperto all’export e quindi esposto alle oscillazioni economiche degli altri paesi. La disoccupazione, secondo alcune previsioni, per il 2013 dovrebbe assestarsi attorno all’8%. La corona svedese resta una moneta piuttosto stabile, beneficiando anche della situazione piuttosto buona delle finanze pubbliche. E finanze pubbliche in ordine significano investimenti infrastrutturali e nelle politiche di sostegno all’occupazione. Sembra la scoperta dell’acqua calda ma da noi suona quasi fantascienza.

 

Anche la Svezia, come altri paesi del nord Europa, ha una natuale vocazione al commercio estero che qui ha un grado di apertura di circa il 70% dovuto anche ad un sistema industriale composto da molte imprese multinazionali. E, forse, si può tentare di capire uno dei motivi della sostanziale tenuta dell’economia svedese, se si pensa che i maggiori partner commerciali sono Germania, Danimarca, Norvegia, Olanda e Gran Bretagna; paesi che, decisamente, se la passano molto meglio di noi. E, sempre restando nella dinamica del commercio e degli investimenti esteri, la Svezia viene considerata particolarmente appetibile dai Paesi Bassi, dalla Finlandia, dagli USA e dalla Norvegia e riguardano, in particolare, i settori farmaceutico e chimico. Ma, recentemente, la Svezia ha visto aumentare gli investimenti in alcuni settori in cui sta raggiungendo livelli di eccellenza come l’informatica, i servizi e anche la finanza. Quali sono alcuni degli elementi che rendono la Svezia sempre più attraente per gli investimenti? Sono soprattutto gli sforzi e i soldi utilizzati nella ricerca, settore in cui la Svezia, compatibilmente alle sue dimensioni, spende più di qualunque altro paese al mondo. E la tecnologia avanzata sta diventando uno dei fulcri dell’economia svedese. Un’economia in cui, bisogna ricordarlo, vi sono due fattori oggettivi di non poco conto: un mercato interno decisamente piccolo e il predominio pressoché assoluto della grande distribuzione, fattori che molto influenzano le politiche dei prezzi e del marketing.

 

 

Per chi stesse pensando ad un’esperienza lavorativa in Svezia forse può essere d’aiuto conoscere quali sono alcune delle maggiori industrie italiane presenti nel paese: si va dalla Pininfarina alla Barilla, dal Gruppo Grimaldi al Gruppo Ceramiche Ricchetti. Alcune, come la Diesel, la Gucci o la Luxottica hanno in Svezia proprie strutture commerciali. I settori in cui la Svezia sembra essere sempre più interessante per alcuni imprenditori italiani sono quelli legati alle biotecnologie e alle energie rinnovabili.

 

Particolarmente stimolanti per gli investitori sono le sinergie create tra Università e società interessate all’applicazione industriale dei frutti della ricerca; un’osmosi da cui tutti traggono beneficio. Cosa vuol dire investire in ricerca per la Svezia significa aver attuato politiche di retribuzione particolarmente interessanti anche per i ricercatori esteri; non secondario il fatto che i ricercatori hanno diritto al 100% dei diritti nati dai brevetti delle loro scoperte. Un’altra interessante azione di sostegno è quella riservata alle start up e alle così dette "green companies". Questo giusto per dire in che tipo di clima culturale si muove un certo tipo di economia.

 

Tutto questo si traduce anche nel fatto che i mercati (queste entità solo apparentemente aleatorie ma così drammaticamente pesanti nelle nostre vite) danno fiducia alla Svezia. Criterio che abbiamo tristemente imparato a conoscere è, tra gli altri, lo spread: ebbene quello tra alcuni titoli di stato svedesi e bund tedeschi è quasi vicino allo zero. Certo non sono tutte rose e fiori ma possiamo dire che alcuni degli elementi che possono spiegare questo clima economico sono le infrastrutture, una burocrazia ridotta al minimo e atta per venire incontro ai singoli e alle imprese, flessibilità del mercato del lavoro e un sistema di welfare tra i migliori al mondo: e questo ultimo aspetto giustifica le tasse, piuttosto alte, che si pagano in Svezia. Ma come e dove vengono investiti i soldi delle imposte è chiaro, oltre che economicamente vantaggioso per tutti

 

A cura di Geraldine Meyer